I Santi de “Al Barnardon” dal 6 al 12 marzo

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1 - S. Rosa da Viterbo

6  marzo

Santa Rosa da Viterbo è una santa precoce. Nasce a Viterbo nel 1235 e già a tre anni compie il primo miracolo resuscitando una zia e a otto ebbe il dono dell’estasi. A 10 anni la Madonna le ordinò di prendere l’abito del terz’ordine francescano, quindi iniziò la sua prima missione predicando contro l’imperatore Federico II che occupava illecitamente la città ed era nemico del papa. Andava per le vie predicando e operando grandi miracoli; saliva sulle pietre per farsi vedere bene e queste crescevano sotto i suoi piedini per portarla più in alto.  A 15 anni venne bandita dalla città perché considerata pericolosa per l’ordine pubblico. Andò a Soriano dove continuò le prediche. Una mattina, uscendo da una chiesa dopo la preghiera, annunciò la morte di Federico II che venne annunciata dai messaggeri solo qualche giorno dopo. A 16 anni tornò a Viterbo e tentò di entrare in convento per dedicarsi alla preghiera, ma le monache di s. Maria delle Rose, intimidite dalla sua santità, non la vollero. Lei accettò la decisione e disse loro: “Non mi avete voluta da viva, ma forse mi accoglierete da morta”. Continuò così nell’esercizio della carità consumando le sue energie. Nel 1253, a soli 18 anni, morì e fu il papa Alessandro IV che portò il suo corpo nella chiesa di s. Maria delle Rose.

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7  marzo  

Gaudioso fu il dodicesimo vescovo di Brescia e durante il suo vescovato edificò la chiesa di sant’Alessandro, dove venne poi tumulato il suo corpo dopo la morte avvenuta verso il 445.

8  marzo

Apollonio venne arrestato e martirizzato nel 311, negli ultimi tempi della persecuzione di Diocleziano. Mentre era prigioniero veniva dileggiato e beffato dai pagani, ai quali rispondeva: “Che Dio abbia pietà di te, figliolo”. Uno dei più accaniti era Filemone, commediante e suonatore di flauto di vasta popolarità. Lanciava contro Apollonio le accuse più infamanti e crudeli chiamandolo empio e corruttore e assassino delle anime, mentre il cristiano continuava a rispondergli pacatamente: “Che Dio abbia pietà di te”. Questa calma e benevolenza alla fine toccò il cuore del commediante che al momento del processo si levò a difesa del santo affermando che i suoi insegnamenti erano buoni e giusti. Pensando facesse commedia, il popolo ed il giudice dapprima si divertirono, ma quando Filemone si dichiarò pentito delle sue parole e si professò cristiano, il giudice decise di condannarlo al rogo con Apollonio. Mentre la pira stava bruciando, iniziò a piovere e l’acqua spense il fuoco. Il giudice spaventato da tale evento non volle più infierire contro i due, ed allora il governatore d’Egitto decise di fare lui stesso il processo. Durante il tragitto verso Alessandria, Apollonio convertì le guardie della scorta così che davanti al governatore giunse una processione di cristiani che inneggiava al Figlio di Dio. Per spegnere quelle voci, li fece gettare in mare affogandoveli.

2 - S. Caterina da Boloogna - Il corpo incorrotto esposto nel santuario Corpus Domini

9  marzo

S. Caterina da Bologna nasce nel 1413. A nove anni viene inviata dal padre, docente di diritto all’università, ad istruirsi alla corte di Ferrara con la principessa Margherita d’Este. Crebbe ben educata ed istruita e sapeva leggere e scrivere in latino da far invidia ad un umanista, ma a tredici anni decise di dedicarsi a Dio ed entrò in un convento scegliendo la più rigida regola delle Clarisse francescane. S’immerse nella vita contemplativa ed iniziò ad avere visioni ed estasi. Predisse la caduta dell’impero d’oriente con la presa di Costantinopoli da parte dei turchi e la morte dell’ultimo imperatore. Nonostante questo non rifiutò le mansioni più umili, come impastare il pane per le consorelle ed occuparsi della portineria. Riluttante, divenne Maestra delle novizie e poi Superiora a Bologna dove diresse le sue Clarisse per molti anni, nonostante fosse spesso ammalata. Nel 1463 ebbe la visione della propria morte. Consegnò allora le opere scritte al suo confessore e dopo un’ultima esortazione alle sue monache spirò serenamente, mentre il volto le diventava luminoso e bellissimo

3 - I 40 martiri di Sebaste

10  marzo

Nei primi anni del IV secolo, a Sebaste in Cappadocia era di stanza la XII legione. Tra i legionari vi erano quaranta cristiani che ad un certo punto vennero messi di fronte ad una scelta: bruciare incenso per Licinio o per la Chiesa. Il rito pagano venne rifiutato ed i quaranta furono condannati a morte; vennero gettati in uno stagno gelato e lasciati morire di freddo

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11  marzo

Figlio di un re di Cornovaglia, Costantino divenne anche lui re. Condusse una vita che non fu né specchio di virtù né di pietà e non fu nemmeno marito esemplare. Fu solo alla morte della moglie che il re, già anziano, ebbe una profonda trasformazione spirituale e si ritirò in un monastero dedicato a s. David in silenziosa preghiera. Si unì poi a s. Colomba, grande monaco irlandese, e andò con lui in Scozia per convertire gl’indigeni. Fondarono chiese e conventi ed ebbero un certo successo, ma nel 598 il clan dei Pitti si rivoltò e fece strage di cristiani, tra cui s. Costantino.

12 Marzo Seconda Domenica di Quaresima

La seconda domenica della Grande Quaresima è intitolata a san Gregorio Palamàs, monaco del Monte Athos e poi arcivescovo di Tessalonica che visse nella prima metà del XIV secolo. Teologo che ha saputo unire una raffinata formazione nella Costantinopoli dei Paleologi ad una intensa vita di preghiera condotta a più riprese sul Monte Athos.

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