Gli Ibis Sacri nelle nostre Valli

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L’Ibis Sacro nelle nostre valli? La domanda me la sono posta percorrendo, in bicicletta, le nostre Valli e più precisamente  ” Le Partite “, nei pressi di San Martino Spino.

L’ibis sacro Threskiornis aethiopicus (Latham, 1790) appartiene all’ordine dei Pelecaniformes, famiglia Threskiornithidae e al genere Threskiornis. Questa particolare specie è inconfondibile per il colore bianco di corpo e  ali, in netto contrasto con il nero del becco, delle zampe, degli apici delle remigranti, della testa e del collo (questi ultimi due risultano nudi), con alcune penne nere presenti sul groppone.

Sapevo che viveva in Egitto dove ora, sembra, si sia estinto, ma che ci fa nella nostra terra?

Come per la nutria, che è stata importata dal Sudamerica e allevata per realizzare pellicce di castorino e poi liberata quando queste non erano più di moda, anche questo bellissimo uccello dicevo, è stato importato in Europa per far bella mostra di sè in parchi e giardini.

Molto probabilmente alcuni esemplari sono fuggiti e si sono adattati al nostro ambiente naturale nidificando nelle nostre paludi.

Purtroppo sono predatori onnivori,  si nutrono di anfibi, crostacei, piccoli roditori, molluschi, pesci, lombrichi, insetti nonché uova e pulcini di altre specie di uccelli nativi come sterne, garzette, anatre, uccelli marini e uccelli di palude e, come le nutrie stravolgono il nostro territorio, così l’ibis è una seria minaccia per la nostra fauna autoctona.

Come al solito, l’uomo è riuscito ancora una volta, a danneggiare se stesso.

 

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