Giovanni Pico – Quale ritratto?

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Ammettiamolo. Dal ritratto più diffu­so, quello esposto agli Uffizi, dive­nuto quasi ufficiale, Giovanni Pico non è quel bello che si dice.

Scriveva Gianfrancesco: “Molte donne si erano infiammate di lui per la bellezza del suo fisico e la grazia delle sue fattezze”. E con mag­giore dettaglio: “Di aspetto nobile e affabile, di perso­na alta e diritta, di carnagione delicata e di viso bello sotto ogni particolare, di colorito bianco-roseo, occhi vivaci tendenti all’azzurro, capelli biondi na­turalmente ondulati, denti bianchi e uguali” .

Il poeta Girolamo Ramusio, che gli era stato com­pagno nello studio padovano, gli aveva addirittura dedicato alcuni versi per esaltarne “le fattezze e le movenze proprie di un dio della mitologia greca: candide e belle forme, occhi raggianti, ricche e bion­de chiome, alta statura, volto olimpico, che ispira amore”.

Ma se l’estasi di Ramusio può apparire sospetta, non si può dubitare del Poliziano, toscano smalizia­to, che apprezzava più la bellezza femminile che quella maschile, quando scrive: “Giovanni Pico della Mirandola, l’unico uomo, o piuttosto eroe, colmo di tutti i beni della fortuna, del corpo e dell’anima, co­me giovane di forme quasi divine e di eccelsa mae­stà nella persona, d’ingegno acutissimo, di eccezio­nale memoria, di studio infaticabile, di limpida e ricca facondia”.

Lette queste cose, il ritratto degli Uffizi, rende sol­tanto la maestà, non certo l’avvenenza, per cui c è da ritenere che il pittore, ignoto, non fosse un grande ri­trattista.

Proponiamo perciò di rifarsi, d’ora in poi, ad un altro ritratto finora trascurato, che mantiene quel che promette, e che rende credibile ciò che hanno scritto Gianfrancesco, Ramusio e Poliziano. È di Cosimo Rosselli e fa parte del grande affresco intitolato “Pro­cessione e miracolo del Santissimo Sacramento , che si trova a Firenze nella Chiesa di S. Ambrogio. In un angolo sono raffigurati, in età giovanile, Marsilio Ficino e Angiolo Poliziano. Fra loro, in primo piano, ec­co Giovanni Pico, quasi adolescente, a capo scoper­to, con lunghi capelli biondi ondulati, veste grigio- azzurra, colletto bianco, come lo descriveva un ano­nimo del ’500: “di sembianze e fattezze tanto vago e bello che sembrava piuttosto gentil Donna che uo­mo”. I due canonici (tali erano Ficino e Poliziano) sembrano fargli da cornice. Poliziano guarda Pico con espressione intensa. Commentò il Vasari: “Di na­turale vi è il ritratto di Pico della Mirandola tanto eccellentemente che pare non ritratto, ma vivo”.

Se vogliamo perciò che la fama di Pico come “prince charmant” non vada delusa, riferiamoci sem­pre a questo ritratto veritiero che, per la prima volta, viene riprodotto a colori in questo volume, in primo piano.

Tratto da: Quei due Pico della Mirandola – Giovanni e Gianfrancesco

Autore: Jader Jacobelli

Edizioni Laterza – Anno 1993

Il ritratto è stato estrapolato e ingrandito dal grande affresco “Processione e miracolo del Santissimo Sacramento” di Cosimo Rosselli che si trova a Firenze  nella Chiesa di Sant’Ambrogio

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