La “res uxoria”

Dopo la disavventura di Arezzo, per­manendo il dubbio se il Mirandola fosse stato il rapitore o il rapito, fu­rono in molti a suggerirgli di met­tersi al riparo da certe tentazioni sposandosi. Pensa – gli scriveva lo stesso amico – alla “res uxoria”, cioè prendi moglie. Ma Pico da questo orecchio non ci sentiva e non gli rispose neppure.

Di matrimonio parlò una volta sola. Fu quando gli domandarono se riteneva che fosse meno pesante il vincolo militare che lui odiava – o quello coniugale. Ci pensò un po’ e disse: “Il matrimonio, perché si è più liberi ed è meno rischioso”.

A sposarsi non pensò mai perché rifuggiva da ogni vincolo, perfino da quello religioso, cosa che Savonarola gli rimproverò più volte, e, come vedre­mo, gliela fece pagare.

Tratto da: Quei due Pico della Mirandola – Giovanni e Gianfrancesco.

Autore: Jader Jacobelli

Edizioni Laterza – Anno 1993