Giovanni Pico – De Hominis Dignitate – Traduzione in dialetto

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DE HOMINIS DIGNITATE

Quando tutto l’Universo  era stato portato a compimento, Dio pensò di creare l’uomo.

Lo pose nel cuore dell’Universo e così gli parlò:

“ O Adaam, an t’ho dàa né un post fiss, n’è un aspett tuo particolar, né nessun privileg, parchè te, cla sede, cl’aspett, tutt quel che t’avrà ta t’al guadagn e t’al mantegn second la to volontà e al to giudizzi.

La natura di atar èsar, na volta stabilida par sempar, la g’ha da star dentàr a dal legg che Me a i ho stabilì in precedènza.

Te, invècci, da ninsun limit ubbligà, da par te at prà scegliar la to natura second la to libertà, parchè Me a to dàa al pser af faral.

A t’ho miss al centar dal mond parchè, da dl’è, at pòsa vedàr mei tutt quel che a gh’è in dal dintoran e l’esist dabon.

An t’ho minga fatt né celest, né terreen, n’è mortaal, né immortaal, parchè te at fuss libar e creator mistar t’at fes da par te, in dla forma che at preferis.

Te at prà degenerar arbasandat ai “bruti” o seguend l’impuls dla to amna, turnar a nasar par rivar para ai spirit più grand che ien divin”

O màsima liberalità ad Dio Padar, o masima furtùna dl’om ch’al pol aver tutt quel c’al desidera ed èsar quel c’al vol.

Dio l’ha miss al smenzi ad tùti al specie, ad tùti al virtù: a seconda come ognun al li cultivrà, questi i sa sviluparan e i daran i so frutt.

Prof.Vanna Amadei

TRADUZIONE

«Adamo, non ti diedi una stabile dimora, nè un’immagine propria, nè alcuna peculiare prerogativa, perchè tu devi avere e possedere secondo il tuo voto e la tua volontà quella dimora, quell’immagine, quella prerogativa che avrai scelto da te stesso.

Una volta definita la natura alle restanti cose, sarà pure contenuta entro prescritte leggi.

Ma tu senz’essere costretto da nessuna limitazione, potrai determinarla da te medesimo, secondo quell’arbitrio che ho posto nelle tue mani.

Ti ho collocato al centro del mondo perchè potessi così contemplare più comodamente tutto quanto è nel mondo. Non ti ho fatto del tutto nè celeste nè terreno, nè mortale, nè immortale perchè tu possa plasmarti, libero artefice di te stesso, conforme a quel modello che ti sembrerà migliore.

Potrai degenerare sino alle cose inferiori, i bruti, e potrai rigenerarti, se vuoi, sino alle creature superne, alle divine.»

O somma liberalità di Dio Padre, somma e ammirabile felicità dell’uomo! Al quale è dato di poter avere ciò che desidera, ed essere ciò che vuole. I bruti nascendo, assorbono dal seno materno ciò che possederanno. Gli spiriti superiori furono invece, sin dall’origine, o poco di poi, ciò che saranno eternamente.

Il Padre infuse all’uomo, sin dalla nascita, ogni specie di semi e ogni germe di vita.

Quali di questi saranno da lui coltivati cresceranno e daranno i loro frutti.

Giovanni Pico della Mirandola

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