Dal registro unico delle Scuole Elementari di Mirandola – Anno scolastico 1909-1910

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1920 Scuole Elementari di Mirandola - Gent.conc. Bianca Bonfatti

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La scuola elementare di Mirandola dispone di tre sedi dislocate in tre vie: via del Duomo, via La Fenice e via Schiavoni.

L’inizio e la fine dell’anno scolastico sono differenti a seconda della sede. L’interruzione dell’anno dalla fine di maggio agli inizi di giugno è causata spesso da malattie infettive. In questo periodo sono frequenti i casi di abbandono scolastico per aiutare la famiglia nel lavoro dei campi, per malattia o per trasloco.

I docenti sono prevalentemente uomini per le classi maschili e solo donne per le classi femminili.

Lo stipendio varia da 940 lire a 1390 lire a seconda degli anni di servizio (forse anche delle benemerenze).

I maestri hanno una patente di grado inferiore o superiore, alcuni hanno conseguito il diploma di pedagogia froebeliana, oppure il diploma di abilitazione all’insegnamento del lavoro manuale educativo nelle scuole, o anche l’abilitazione all’insegnamento del disegno, della calligrafia e del lavoro manuale nelle scuole secondarie. C’è chi è in possesso del diploma di direttore didattico.

Nel registro, oltre alle materie la cui valutazione viene espressa in decimi dallo 0 al 10, è contenuta una parte discorsiva definita: “Osservazioni del docente sui caratteri, sui portamenti, sulle attitudini e su premi e castighi ricevuti nell’anno”. Si nota una differenza nella lettura dei giudizi tra maschi e femmine, molto più schiet­ta e persino più cruda quella sui maschi, più “edulcorata” quella sulle femmine.

I maschi vengono connotati come; “indisciplinato, diligente, studioso ma ciarliero, deficiente, intelligente ma poco assiduo alla scuola, diligente ma caparbio, de­ficiente ma buono, non adatto alla classe, tardivo ma diligente, anormale, tardivo e trascurato, intelligente ma troppo bambino, un vero monello e manesco, disattento, ir­requieto, ciarla di continuo, intelligente ma mascalzone, intelligente, ma non ha grande attaccamento alla scuola, di buona volontà e di capacità sufficiente ma alquanto scontrosello, con tardo sviluppo mentale, buono, pensa più a darsi buon tempo che a studiare, limitatissimo e svogliato senza amor proprio, ciarla e gioca con più passione che prendere in mano i quaderni e i libri di scuola, frenastenico”.

Si ritrovano anche giudizi che si avventurano nello psicologismo: di un alunno si dice “di sufficiente capacità, ma poco espressivo tanto che difficilmente si legge nell’animo suo. Però non deve essere cattivo piuttosto deve essere in lui un precoce senso di ribellione a ciò che non lo soddisfa” E per ultime due vere e proprie perle: “la ne­gazione dello scolaro; non è fatto per la scuola”.

Per le bambine ritroviamo scritti giudizi che valorizzano atteggiamenti di docilità e di sottomissione: “discreta, savia, molto onesta, diligente, ordinata, piena di buona volontà, disciplinata, pulita, docile, quieta, timida, ubbidiente, studiosa, vivace all’eccesso, scarabocchiona, permalosa, molto eccitabile, irrequieta e cattivella, capricciosa, buffona, pettegola, tarda d’ingegno e deficiente di memoria, apatica, viziata, bugiardetta”.

Tratto da: C’era una volta la nostra scuola…- 150 anno di Scuola Elementare a Mirandola vissuti attraverso la lettura dei registri di classe.

Edizioni Al Barnardon

Anno 2011

scuola

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