Bello a sapersi – Il Castello di Concordia s/S – Maurizio Bonzagni

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Maurizio Bonzagni

Maurizio Bonzagni

Chimico, nato a Mirandola nel 1958, ha lavorato a lungo come responsabile vendite presso una multinazionale di materie plastiche ma è soprattutto un appassionato di storia locale di cui è da anni un attento lettore. Dopo aver arricchito la propria biblioteca di numerosi testi su Mirandola e la Bassa Modenese e raggiunta recentemente la pensione ha iniziato la collaborazione con Al Barnardon per condividere e contribuire a divulgare la splendida storia delle nostre terre, spesso sconosciuta o ignorata da molti dei suoi stessi abitanti.

Il Castello di Concordia s/S

Concordia - posizione edifici storici - disegno di A. Salvarani

Concordia – posizione edifici storici – disegno di A. Salvarani

Disegno di V. Negrelli, Disma Mantovani

Disegno di V. Negrelli, Disma Mantovani

Sviluppo storico del centro - disegno di A. Salvarani

Sviluppo storico del centro – disegno di A. Salvarani

La prima costruzione di difesa del paese di Concordia è citata in un documento del 1426, una rocca, non molto tempo dopo la stessa fondazione del borgo nato per volontà dei fratelli Pico nel 1360 come prima loro azione dopo aver ottenuto l’investitura del feudo di Mirandola dall’Imperatore Carlo IV di Lussemburgo.

Una via di navigazione per il Po, la vena principale del commercio di tutto il nord d’Italia, era ricercata da tutti gli stati e la recente deviazione del corso del Secchia verso Quistello passando poco distante da Mirandola era perfetta per il giovane feudo. Concordia viene quindi fondata nel punto in cui il fiume iniziava ad essere navigabile, mettendo inoltre a frutto le stesse acque con dei mulini galleggianti, un notevole investimento ma una elevata fonte di guadagno per la Signoria.

Villa Concordiae super Situlam da subito è centrale per lo stato dei Pico.

Concordia fine sec. XVII - disegno di L. Confortini

Concordia fine sec. XVII – disegno di L. Confortini

Ricostruzione approssimativa del Castello di Concordia - disegno di M. Calzolari

Ricostruzione approssimativa del Castello di Concordia – disegno di M. Calzolari

I confini con la contea di Mantova erano però molto vicini e i rapporti con i Gonzaga piuttosto tesi, era necessario quindi la costruzione di una rocca a difesa dell’importante porto e dei mulini, un alto edificio fortificato a presidiare il nodo strategico. E’ proprio durante un assedio di Mirandola e Concordia da parte degli Este di Ferrara che si ha la prima menzione della Rocca di Concordia nel 1426.

A consacrazione del nuovo borgo viene eretta una Chiesa nel 1396, dedicata al culto di San Paolo in onore al padre dei Pico, il capitano di ventura Paolo Pico, Signore della Curie di San Martino Spino. Tutt’ora il patrono del paese. Chiesa costruita più a sud di dove è ora, in località Molinella.

Nel 1420 o più probabilmente nel 1453 viene costruita una seconda Chiesa, dedicata a Santa Caterina, alla destra del fiume presso “la torre antica della Concordia”, appena fuori dall’abitato. Anche questa ben distante da dove si trova oggi, dove fu invece ricostruita nel 1520 dai padri Agostiniani dopo la distruzione della prima Chiesa durante l’assedio di Papa Giulio II del 1511.

Nel 1466 è già documentata la realizzazione della cinta muraria con le case racchiuse all’interno delle mura, allineate sulle vie che seguivano il perimetro fortificato, un assetto tutt’oggi riconoscibile nella parte più antica del paese.

L’intero castello si estendeva lungo la riva del fiume, con due bastioni contrapposti, il bastione di San Paolo a sud, con la Chiesa di poco all’esterno, e il bastione di Santa Caterina a nord, che guardava la seconda Chiesa. Circondato da un ampio fossato largo almeno  30-50 metri.

Purtroppo non ci è arrivato nemmeno uno schizzo delle costruzioni e le informazioni a disposizione ci danno pochi dettagli per poterlo ricostruire. Con l’esplosione del Torrione di Mirandola del 1714 che conteneva l’archivio storico dei Pico molta della nostra storia è andata perduta per sempre. “Le antiche pergamene disperse per la piazza furono usate dai pescivendoli per avvolgere i loro pesci per mesi”.

Alla morte di Giovanfrancesco I Pico nel 1467 i due figli maggiori Antonmaria e Galeotto I si contendono il potere e solo dopo 15 anni viene raggiunto un concordato, Mirandola a Galeotto e Concordia ad Antonmaria. Il terzogenito, Giovanni Pico, molto più giovane dei primi due, si disinteressa totalmente del potere dedicandosi allo studio e diventando il filosofo che tutti ben conosciamo. Seguono anni di scontri tra le due diverse fazioni con assedi falliti da parte di Galeotto al castello di Concordia che viene ulteriormente fortificato con nuove torri di difesa da Antonmaria.

Antonmaria muore senza lasciare eredi ma Galeotto ha tre figli maschi che alla sua morte nel 1499 riprenderanno la lotta per il dominio succedendosi più volte al governo di Mirandola. Fino al 1513 con una nuova divisione tra Concordia e Mirandola. Seguono altri 19 anni di scontri armati tra le due città, con rafforzamento di entrambi i castelli.

Documenti storici citano l’esistenza di molte torri a difesa del castello di Concordia, la Torre dell’Orologio menzionato nel 1511, la Torre Bianca nel 1515, la Torre della Campana nel 1519, la Torre Rossa nel 1525 e una Torre Rotonda nel 1527.

Nel 1533 Galeotto II Pico, Signore di Concordia, con un manipolo di soldati si introduce di notte nel castello di Mirandola scalando le mura e assassina l’odiato zio, Giovanfrancesco II, divenendo l’unico Signore della Contea.

L’anno dopo per impedire che il castello di Concordia possa servire da base ad un eventuale assedio di Mirandola smantella la fortezza, che non verrà più ricostruita.

Il nuovo Signore fa giurare fedeltà ad ogni singolo suddito costringendo alla pace mirandolesi e concordiesi dopo essersi combattuti e uccisi per 66 anni. Ma il resto d’Europa è in grande subbuglio e la fortezza di Mirandola, al centro della Pianura Padana, verrà fortemente contesa tra le grandi potenze straniere. Molte guerre sono già alle porte.

  1. BELLINI, Concordia sulla Secchia, dalle origini all’unità d’Italia, 1969, Riedizione a cura di U. CASARI, Verona 2009.
  2. GHIDONI, Da opportunismo ad opportunità: Il Moro, Galeotto, Il “Senza denari”, in «Quaderni della Bassa Modenese», n. 44, Modena 2003.
  3. MESSORI, G. DOTTI MESSORI, Il territorio agricolo ed urbano nei comuni di S. Possidonio e Concordia sulla Secchia: sviluppo, fasi di trasformazione e loro interazioni, in “Mirandolae le terre del basso corso del Secchia”, Atti del convegno, Aedes Muratoriana, Modena 1984.
  4. FABBRICI, La chiesa parrocchiale di San Paolo di Concordia, attraverso le visite pastorali dal ‘500 al ‘700, in «Materiali per una Storia di Concordia sulla Secchia», Gruppo Studi Bassa Modenese, Biblioteca n. 8, Mirandola1998.
  5. CALZOLARI, Il contesto topografico della prima chiesa di Santa Caterina: l’abitato di Concordia dal XV al XVI secolo, in «Santa Caterina di Concordia 1520-2020, un “Monasterio”, una chiesa, una comunità», Gruppo Studi Bassa Modenese, Biblioteca n. 54, Finale Emilia 2020.
  6. GHIDONI, Un assedio inedito alla Mirandola e alla Concordia (1426), in «Depurazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi. Atti e Memorie» serie X, vol. X, Aedes Muratoriana, Modena 1976.
  7. SALVARANI, Proposta per il recupero del centro storico di Concordia sulla Secchia, Tesi di Laurea facoltà di Ingegneria Edile, Università di Bologna, 2002.

Liberamente tratto dal libro di Maurizio Bonzagni:

“Mirandola e la Bassa Modenese – Storia di una capitale dall’Alto Medioevo a Città di Provincia”

Edizioni: Al Barnardon

Il libro è in vendita nelle edicole e librerie di Mirandola.

€ 15.00

COVER_Mirandola e la bassa modenese (1)

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