Antichi palazzi – Palazzo Magnanini – Mirandola

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Titolo

Villa Magnanini0001

Palazzo Magnanini 1883

Mirandola, via Fanti.

Costruito nel 1883 dai Magnanini, facoltosi possidenti terrieri nonché proprietari di altri palazzi e ville tra cui il complesso di via Vol­turno e quello di Villafranca, si colloca sul­l’asse visivo del Duomo, anche se il prospet­to principale con loggia, timpano e finte ar­chitetture dipinte si rivolge verso i nuovi viali collocati sul perimetro delle demolite mura cittadine. Tra il palazzo e il viale venne pure impiantato un vasto parco oggi in buo­na parte edificato.

All’inizio del secolo l’edificio fu oggetto di una divisione tra gli eredi Magnanini in due parti distinte. Venne in tal modo adottata l’interessante e scenografica soluzione del­l’aggancio allo scaloncino preesistente di una sorta di passerella che svincola dagli ap­partamenti il grande salone rivolto verso il parco.

Andrea Becchi (Carpi 1851 – Modena 1926)

Palazzo Magnanini. Decorazione sec. XIX

Mirandola, via Fanti.

La data 1883 leggibile sul portone conviene anche alle decorazioni interne, che interessa­no quasi tutti gli ambienti del palazzo, a par­tire dalle tenui bicromie dell’atrio.

Sulla copertura a finto padiglione del vano scala riquadri con mascheroni, fiori e uccelli alternati a grottesche delimitano un cielo in­tersecato da un inconsueto intreccio di can­ne, secondo repertori e modi di esecuzione che non disdicono al Becchi e alla sua bot­tega.

Più ricca e composita la decorazione del «Sa­lone da ballo», movimentato dai vuoti delle lunghe finestre a balaustra e dall’aggetto del cornicione in stucco che funge da marcapia­no. Sul soffitto a padiglione, un ’ampia fascia terminante a balaustra decorata con riqua­dri a monocromo, grottesche e trofei di corbeilles fiorite, inframmezzati da repertori di stili diversi: agli angoli finte sculture in for­me di putti assestate entro classiche conchi­glie, ancora classicismo ma di ripresa nei me­daglioni a cammeo incastonati fra le leggere tramature dell’esile padiglione sospeso sul fondo verdino a raccordo della balaustra. Tutto secondo quella filosofia degli stili sto­rici ridotti a repertorio indifferenziato, ben presente nell’operare dell’artista carpigiano.

Giovanni Benatti

La scala interna

La scala interna

Decorazione sec. XIX

Decorazione sec. XIX

Tratto da: Architetture a Mirandola e nella Bassa Modenese

A cura della Cassa di Risparmio di Mirandola

Anno: 1989

L’immagine della cartolina è stata gentilmente concessa dal collezionista Roberto Neri

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