1990 – Riordino del centro urbano a Medolla

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Riordino del centro urbano a Medolla

L’esigenza di rivedere l’assetto urbanistico di Medolla è presente da anni nel paese e ha dato origine a dibattiti e interventi che sono sfociati, quest’anno, nella messa a punto di un progetto globale di riordino del centro urbano, a conclusione di un concorso di idee vinto dagli architetti Paolo Ferrarini e Ermanno Repossi.

L’obiettivo principale di tale progetto è di ottenere un “effetto città” attraverso il ripen­samento delle attività collettive e pubbliche, la riorganizzazione degli edifici che le ospi­tano e degli spazi di collegamento.

La caratteristica immediatamente leggibile, anche ad una prima analisi globale di Me­dolla, è il suo essersi sviluppato lungo una via di scorrimento e non attorno ad un nucleo storico. Gli spazi e le costruzioni si sono aggregati con una certa dispersione; è evidente che questo costituisce un fatto negativo, poiché non ha creato quel concentrarsi di luo­ghi d’interesse collettivo che sono la sostanza stessa dell’“effetto città”; dall’altra è in­vece positivo poiché consente un intervento di “infittimento” senza traumi per l’esistente. L’intervento che si prospetta deve trovare il suo punto focale ed il suo oggetto negli edifici di interesse pubblico e negli spazi che li collegano. Questi ultimi assumono un’im­portanza enorme, forse più degli edifici in sé risulta importante il sistema e la qualità dei percorsi, il loro dimensionamento e la loro vivibilità. ’

Gli elementi principali in gioco sono: a) edifici di uso pubblico-amministrativo; b) edifi­ci scolastici; c) edifìci per il tempo libero; d) edifici per il terziario (commerciale/direzionale). L’attuale configurazione e disposizione sul territorio degli elementi esistenti suggerisce di creare un “asse” che, avendo il proprio nucleo più forte nella piazza, si sviluppi con continuità verso la scuola media.

Questo asse oggi è inesistente: l’occasione di crearlo ci viene offerta dalla prevista co­struzione della scuola elementare e del centro commerciale. La prima è elemento di col­legamento tra la piazza ed il percorso verso la scuola media, il secondo si pone come terminale vivo e frequentato. Il rafforzamento di questo “asse”, concentrando su di sé la maggior quantità possibile di interessi ed occasioni, contribuisce a svincolare Medol­la dalla gravitazione pressoché totale intorno alla strada statale.

La conformazione viaria della zona permette di ipotizzare una separazione tra il traffico motorizzato e quello pedonale e ciclabile lungo l’intero asse.

Gli spazi che attualmente costituiscono il luogo centrale di Medolla sono piuttosto indif­ferenziati, nonostante su di essi e negli edifici vicini si svolgano le principali attività collettive. In qualche caso, inoltre, la stessa occasione che dovrebbe rendere più appeti­bile e quindi più disponibile la piazza in realtà si rivela come una occupazione: mercato e parcheggio, per esempio, sono antitetici, non completamentari.

Gli edifìci, pubblici e privati, disposti a corona sui lati ovest, nord e est sono formal­mente molto chiusi e bloccati. Alcuni hanno accessi al piano rialzato, raggiungibili per mezzo di scaloni esterni, senza alcun tentativo di mediazione con lo spazio esterno disa­dorno e monotono. Occorre promuovere una “permeabilità” degli edifici, particolar­mente al piano terreno, e l’arredo degli spazi di collegamento deve tendere a creare una continuità più che una contrapposizione.

Le caratteristiche climatiche della zona rendono possibile il raggiungimento dell’obietti­vo, puntando molto sull’utilizzazione del verde, usato sia come segnale rafforzativo dei percorsi pedonali e ciclabili che come protezione dei luoghi di sosta.

Risulta altresì importante il collegamento con l’area antistante la chiesa e con la nuova scuola elementare a nord. La sua utilizzazione sarebbe quella di piccoli concerti in piaz­za, mostre temporanee (libri, fiori, giocattoli, ecc.)

Con l’estensione dei percorsi ciclabili e pedonali ci si è posti l’obiettivo di rendere più agevole e desiderabile l’uso della bicicletta e la camminata sia per il tempo libero che per altre esigenze quotidiane, come il recarsi a scuola, al lavoro o a far compere. I van­taggi, dal punto di vista della sicurezza, dell’inquinamento atmosferico ed acustico, del­l’ingombro fisico dei veicoli negli spazi del centro, si sommano nel dare una qualità funzionale e di gradevolezza dei percorsi. L’attuale viale in piazza è un percorso cicla­bile tradizionalmente usato come luogo di ritrovo. Lungo quei duecento metri le perso­ne si muovono e si incontrano. Ne deriva l’importanza di riconoscere ed accogliere questa esigenza e ci si propone quindi di valorizzarla creando uno spazio che la completi e le dia caratteristiche di maggiore tranquillità.

Uno dei motivi dell’utilizzo del percorso lungo il viale è costituito dalla presenza di un giardino, l’ex Arena Vallechiara, nucleo verde attrezzato che fa da tramite verso il Cen­tro Anziani.

La soluzione di progetto, creando una continuità di percorso verso la nuova scuola ele­mentare, la scuola media, la zona commerciale e la zona sportiva più a nord, e Valle­chiara ad est costituisce un percorso protetto alternativo, in molte occasioni, alla viabilità veicolare, nonché nell’attuale percorso pedonale che parte dalla strada statale e si svi­luppa lungo il lato est di via Genova, verso la scuola media.

Volendo riassumere il significato globale dell’intervento, si può dire che l’obiettivo è quello di risolvere il punto debole di Medolla, cioè la mancanza di un vero e proprio centro storico. Esso, ovviamente, non può essere creato artificialmente a tavolino, può essere tuttavia promosso e facilitato rendendo più disponibile il luogo fisico e la struttu­ra urbana. Le indicazioni riportate costituiscono quindi un indirizzo, preciso e vincolan­te nei suoi criteri basilari ma aperto ad evoluzioni nel tempo che sarà la stessa cittadinanza a individuare e suggerire.

1990 – Promozione del territorio

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