1971-1972 Anni fausti, cambio rotta

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ANNI FAUSTI: CAMBIO DI ROTTA:1971-72

Il destino stava preparando un altro spostamento rilevante della mia attività nel settore, fomentato anche da tutta una serie di miei precedenti interessi vitali e culturali.

Gianni Bellini  – molto abile nell’intrecciare relazioni- era ormai una delle figure più gettonate dalla Sandoz (ricordiamoci che Veronesi aveva invece sempre il suo problema di comunicazione, data la sua difficoltà nell’  esprimersi in inglese ), e veniva sempre più coinvolto nella realizzazione delle nuove filiali commerciali  Sandoz , che andavano a sostituire i precedenti distributori.

 

Tersilla Braghiroli, segretaria di Gianni Bellini

Tersilla Braghiroli, segretaria di Gianni Bellini

Perciò  non poteva  più permettersi il lusso di occuparsi in prima persona di una area geografica che già stava rivelandosi molto proficua, l’Europa centrorientale. L’area richiedeva una dedizione quasi totale, e lui era felicissimo di avere nel sottoscritto la persona ideale per sostituirlo, dato il mio grande interesse per il Centro Europa e i Balcani (Veronesi era forse contrario a questa idea, Gasparini era d’accordissimo).

 L’attività di Gianni Bellini per il momento si era esclusivamente rivolta alla Jugoslavia, e di fatto concentrata nel settore del rene artificiale.Tersilla, la sua fedelissima collaboratrice, curava i rapporti cartacei. Io avrei dovuto espandere l’attività promozionale e di vendite a tutta l’area centro orientale ; potevo anche in quella zona cominciare a seminare per la cardiochirurgia, mentre per il rene artificiale le mie conoscenze tecniche di base erano già abbastanza soddisfacenti per gestire l’esistente e migliorarlo.

Gianni Bellini era entrato in contatto con il responsabile del settore Europa Orientale della Sandoz, il dott. Palla, un altoatesino molto gentile che gli fornì tutte le referenze necessarie perché noi  potessimo contattare la rete di rappresentanti che la Sandoz aveva in Cecoslovacchia, Ungheria, Romania, Polonia, Bulgaria e Unione Sovietica.

Logicamente, Gianni Bellini non mi passò la palla dall’oggi al domani, anche perché i miei impegni nel settore cardiochirurgia a livello Europa occidentale erano sempre attuali , ma insieme realizzammo un accordo che prevedeva un periodo di transizione  in cui io mi sarei occupato di tutta una serie di attività promozionali, congressi , viaggi, sponsorizzazioni nell’est , che si aggiungeva a quelle già operative all’ovest.

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