1960/61 La raccolta delle angurie.

Commenti (0) Racconti

angurie

…1960-61…

LA RACCOLTA DELLE ANGURIE

Mi sono sposata nel 1960 andando a vivere a Milano, e ogni anno, alla fine della scuola, tornavamo a San Martino a prendere uno dei miei nipoti.

A turno tutti hanno trascorso le vacanze da noi, sul lago di Comabbio, uno dei sette laghi della Lombardia, dove era nato mio marito.

Quell’anno, direi il ’61, trascorse l’estate con noi Luciano, figlio di mia sorella Irene. Il suo rientro a San Martino era previsto per fine agosto, e così fu.

Si raccoglievano le ultime angurie e Mario ed io ci offrimmo di dare una mano il mattino seguente. I bambini non stavano più nella pelle per l’eccitazione.

Partimmo alla mattina presto, era fresco, ma col passare delle ore il caldo aumentava.

Mio marito chiese a mio cognato dove ci si potesse riparare dal sole, perché guardandosi intorno non aveva visto nessun ‘casotto’.

Ci fu detto che l’unico riparo potevano essere i girasoli. Mio cognato, già scottato e nero per il tanto sole, non ne aveva bisogno.

Arrivarono due camion che venivano da San Remo e si incominciò a caricare. Non vi dico la fatica, ma i bambini erano felici entrambi sul trattore.

Questo portava le angurie fuori sulla carreggiata dove aspettavano i camion, che essendo troppo pesanti avrebbero rovinato il campo.

Via via che il tempo passava il caldo si faceva soffocante, il sole scottava e lo sforzo era sempre più forte.

Uno dei camionisti, vista la mia faccia rossa come il fuoco, sussurrò a mio marito: “Porti via sua moglie da qui, non è posto per lei!”.

Ci riempirono la macchina di angurie e tornammo a casa da mia sorella.

Al fresco della casa mi ripresi e l’indomani mattina partimmo per Milano, lasciando Luciano dispiaciuto per la nostra improvvisa partenza.

Arrivammo a casa con il nostro carico, e non vi dico lo stupore dei

vicini.

Distribuimmo le angurie a tutto il vicinato, portinaia compresa.

C’era caldo, tutte le finestre del palazzo erano aperte e ci arrivavano le esclamazioni di gioia, tanto le angurie erano buone e piene di zucchero.

Quella sera tutti cenarono con le angurie che portammo da San Martino.

Maria Traldi

L’illustrazione è di Francesca Cavani

Tratto da: Quaderni di San Martino 

Anno 2008

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *