Il Vino Rosso nel Brodo dei Tortellini

Commenti (4) Ricette della Bassa

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Il Vino Rosso nel Brodo dei Tortellini:

il Bere in Vino, un’Antica Tradizione

Aggiungere del vino rosso al brodo caldo dei tortellini è una tradizione padana, che è diffusa non solo a Mirandola ma in tutta la Bassa.

Si tratta di un piatto al quale c’è chi ha voluto trovare nobili origini, legate ai raffinati consommé al Cognac o al Porto, tipici della cucina francese. La preparazione di questo piatto è semplicissima. È sufficiente versare un abbondante bicchiere di vino rosso nel piatto dove nuotano nel brodo caldo dei tortellini. Ognuno usa il vino rosso che ha: da noi, si è sempre usato il Lambrusco, oppure il Clinto, un gradevole vino (per legge non può essere chiamato tale in tutta la Comunità europea per l’eccessiva presenza d’alcol metilico e d’antociani – pigmenti rossi – sospettati d’essere cancerogeni) ricco di tannino ma di bassa gradazione alcolica, ottenuto da una vite importata dall’America intorno al 1850, in seguito alla disastrosa invasione della filossera.

Oggi, però, volendo ottimizzare al meglio il sapore, è consiglia­bile usare un vino diverso, come il Lambrusco Reggiano, che è molto più corposo, o la piacentina Bonarda, che arricchisce il piatto d’aromi e profumi particolari.

Si pensa che in passato questa ricetta costituisse una terapia preventiva contro la pellagra. Oggi è una chicca enogastronomica che mantiene intatto il fascino della tradizione.

Il “bere in vino” non era limitato ai soli tortellini. A San Cesario sul Panaro, per esempio, c’era l’abitudine di annegare nel vino rosso perfino le tagliatelle al ragù. Dalle nostre montagne è scesa anche a valle un’usanza diffusasi un po’ ovunque, quella di far mace­rare nel vino le caldarroste. Il brodo di vino caldo è usato persino per una gustosa zuppa di pane vecchio. Alcuni mescolano il vino anche col caffè e assicurano che quest’incon­sueta “bevanda” ha straordinarie proprietà digestive. Provare per credere.

Tratto da “La cucina mirandolese” di Giuseppe Morselli – Edizioni CDL

4 Responses to Il Vino Rosso nel Brodo dei Tortellini

  1. Simone says:

    Forse un bicchiere intero è un tantino esagerato, io ci metto uno o due cucchiai, ma solo ed esclusivamente di lambrusco! Questo perchè l’asprezza del nostro lambrusco dona un tono agrodolce a tutto il piatto. Ovviamente questo è il modesto parere del mio gusto personale.

  2. Francesco says:

    No no io ci metto un bel bicchierone e tanto grana!!! Si vive una sola volta…

  3. Aura Greco says:

    Rimasi sorpresa la prima volta che vidi mio suocero mangiarsi con gusto un abbondante piatto di tagliatelle in brodo con l’aggiunta di vino nero. Era una consuetudine per lui.

  4. Roberto Zanoni says:

    Aggiungo un piccolo ricordo personale: mia nonna Emma iniziava a mangiare a tavola con noi “puteli” il suo ottimo brodo con i quadretti, fatti ovviamente a mano (e bel parmigiano). Solo dopo un paio di cucchiaiate aggiungeva “un quel ed lambrosc” dal suo bicchiere, ma quasi con pudore, “per freddarlo un po’”, ci diceva. Noi restavamo sorpresi e divertiti.

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